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Guida pratica all'assemblaggio di un pc per una Digital Audio Workstation casalinga

L'utilizzo di un personal computer come cuore di un sistema DAW casalingo è una conquista relativamente recente. Nei primi anni '90 venivano utilizzati computer come Atari (ST1040, Falcon) o Amiga (500, 1200) ma per sole applicazioni MIDI o per i primissimi, timidi esperimenti con l'audio. Purtroppo i limiti di questi sistemi erano enormi: RAM raramente superiore a 2 MB, disco fisso assente o molto limitato (20 MB erano un vero lusso per soli ricchi) ne facevano una scelta sicuramente pionieristica ma poco soddisfacente.
Solo con la diffusione dei Mac G3 si è assistito alla possibilità di utilizzare un personal computer per la gestione di un sistema di registrazione audio/MIDI domestico.
I sistemi Windows sono stati praticamente tagliati fuori da questo discorso fino a pochi anni fa. La svolta si è avuta grazie a due importanti fattori: la diffusione di sistemi più affidabili come Windows 2000 e poi XP, e l'introduzione sul mercato di hardware sempre più performante, in particolare RAM più veloce (e molto più economica!), HD più capienti e veloci, processori estremamente più performanti a costi abbastanza contenuti.
Non va trascurata inoltre la diffusione sul mercato di interfacce audio di livello discreto a prezzi decisamente abbordabili.
Molti ormai dunque si avvicinano all'audio grazie a sistemi basati su computer Windows e su una scheda audio di livello medio, con una spesa complessiva accettabile.
Considerazioni preliminari


Innanzi tutto: Mac o Pc Windows? La questione è annosa e controversa, ma è anche vero che le principali fonti di critica nei confronti dei Pc stanno via via venendo meno (stabilità in primis) a contro di una fascia di prezzo ancora nemmeno lontanamente paragonabile. Inoltre il presente articolo vorrebbe essere indirizzato al neofita che non sa destreggiarsi nelle infinite possibilità di configurazione che il Pc possiede; mentre per il Mac, bene o male, avrete poche possibilità di scelta (1 o 2 processori, G4 o G5 e via dicendo) e con fasce di prezzo ben definite tra loro: stabilito il vostro budget, individuata la configurazione (pressappoco, non me ne vogliano i Macchisti), nel mondo Pc ciò non è sempre vero, o meglio, non è detto che le prestazioni fornite dalla vostra macchina siano calibrate per l'uso che ne dovrete fare.
Nostro scopo vuole essere l'avere un computer con elevate prestazioni “audio oriented” ad un prezzo accessibile. Per l'esattezza vorrei rimanere sotto i 1500 euro scheda audio esclusa, soglia di budget che dovrebbe essere disponibile, con qualche sforzo se è il caso, sia per il singolo amatore, sia per un gruppo che abbia voglia di preparare i propri demo senza spendere una fortuna in sessioni di registrazione in studio, ma ugualmente voglia un minimo di qualità. Tralasceremo inoltre la trattazione dei computer laptop dato che per poter comperare un prodotto sufficiente alle nostre esigenze prestazionali facilmente si sforano i 1500 euro.


Partenza


Per iniziare, a risparmiare si intende, assemblate il tutto da soli o, se le vostre competenze non lo permettono, o non vi fidate di voi stessi, con l'ausilio di un qualche amico “smanettone”, risparmierete non poco: in un tipico esempio di negozio online di informatica tra assemblaggio, vendita e configurazione del sistema operativo e altre suppellettili se ne partono quasi 100 euro, circa il costo di un Hd SATA che, come vedremo, sono preziosi come l'aria.


Case e alimentatore


La base di qualsiasi pc è sicuramente il case. Spesso si sottovaluta l'importanza di quest'ultimo dando maggiore importanza a RAM e processore: nulla di più sbagliato! Un buon case, robusto, ergonomico, ben ventilato e spazioso sarà sicuramente un ottimo acquisto. Compratelo non alimentato perché di norma gli alimentatori forniti non sono di qualità eccelsa e di potenza spesso insufficiente. Per una DAW che si rispetti sarebbe consigliabile orientarsi su un case big tower, ma se avete esigenze di mobilità sarà preferito un middle tower che sì è più trasportabile (esistono pure modelli dotati di maniglie per il trasporto, ma consiglio di farsi costruire un flyghtcase ad hoc, è più robusto), anche se tende ad avere poco spazio per future espansioni.
L'alimentatore deve essere anch'esso di ottima qualità: doppia ventola, controller di temperatura integrato e simili, per una configurazione a 3 HD, il minimo, dovrebbe erogare almeno 450-500 Watt.

       



Scheda madre e processore


AMD o Intel? I detrattori dell'uno o dell'altra vi diranno peste e corna dell'avversario ed elogeranno il loro beniamino adducendo motivazioni sicuramente tutte validissime: Intel ha FSB di molto maggiori con RAM molto più veloci, ma scalda davvero tantissimo (70 °C sono praticamente la base!!!) e costa molto di più sia nel complesso (costo di RAM e scheda madre superiore) sia nel particolare del costo unitario del processore stesso; AMD dal canto suo lavora ancora con le “lente” DDR400, ma costa molto meno e scalda davvero nulla (l'XP 64 3000+ lavora di base a 47°C ). Dato che con il presente articolo si provava a risparmiare qualcosina io mi sentirei di consigliare AMD, ma facendo attenzione a comprare processori con zoccolo 939, perché in tale standard verranno rilasciati i futuri processori dual o many core che di qui a un paio d'anni dovrebbero farla da padrone e dovrebbero permettere un' incremento prestazionale considerevole (qualcosa di simile alla tecnologia HT introdotta da Intel qualche tempo fa).



Le considerazioni circa lo zoccolo rimandano alla scelta della mainboard. Se avete scelto Intel optate per un chipset 925XE che vi garantirà la longevità della macchina, supporta infatti FSB molto alti e di norma le schede con questo chipset includono molte porte quali lo S\P-DIF in coassiale o ottico, Firewire e simili. Se invece avete scelto AMD optate per Nforce 4 che garantisce una serie di accorgimenti tecnici invidiabili quali il firewall hardware integrato, la completa configurabilità di ogni singolo bus di sistema più un sacco di porte (Firewire, S\P-DIF...). Insomma, NON risparmiate sulla scheda madre, il processore si può sempre cambiare, la RAM si aggiunge, gli HD pure, ma la motherboard è il centro del vostro sistema. Prestate inoltre attenzione alla disponibilità di slot di espansione interni: da qualche tempo ormai le schede video escono in standard PCI-X 16x e sarebbe preferibile usare questo tipo di bus, ma esistono pure lo standard PCI-X 4x e 1x in aggiunta al classico PCI. Non mi sono note card di espansione di interesse musicale che adottino il 4x o l' 1x (schede audio o processori DSP), ma non si sa mai. Se inoltre necessitate di far migrare le vecchie schede PCI abbiate cura che ve ne siano un congruo numero, tre per fare un numero classico, perché potrebbero esserci problemi relativi alla eccessiva vicinanza con altri componenti del sistema; tre dovrebbero garantire un discreto margine di errore (se non va in una magari nell'altra...), ma date sempre un'occhiata al layout della scheda prima di comperare, se pare ordinato e pulito dovrebbe fare per voi. Come norma generale produttori blasonati come Asus, Gigabyte e simili non serbano brutte sorprese, ma mai dire mai e pertanto controllate sempre nei siti ufficiali le caratteristiche dichiarate e i processori supportati.


RAM


A seconda del processore utilizzato i banchi di Ram possono variare molto in prezzo e prestazioni, anche se le DDR400, sulla carta più lente non inficiano poi cosi tanto le prestazioni, anzi, se contate che costano meno, a parità di prezzo avrete più RAM a disposizione. Devo però sfatare il mito che a maggiore RAM corrispondano maggiori prestazioni, questo è vero solo in parte. Faccio un esempio pratico: del GB di RAM che ho installato, quando utilizzo programmi come Reason o Ableton Live la quantità di memoria disponibile non scende quasi mai sotto i 500 MB, ma ho ottenuto notevoli miglioramenti di prestazioni configurandola in dual channel per via del raddoppio della banda passante e il conseguente raddoppio di velocità. La RAM è invece fondamentale in altre applicazioni come l' encoding in tempo reale e la registrazione, dato che l'enorme mole di dati che deve essere processata, visti gli algoritmi attualmente in uso, deve essere prima allocata nella memoria di lavoro (la RAM appunto).



In parole povere per suonare dal vivo con macchine, campionatori virtuali e simili è preferibile avere della RAM veloce; per registrare e processare in un secondo momento meglio averne tanta (i puristi non me ne vogliano, è una norma generale). Detto ciò è anche vero che 1 GB in dual channel è alla portata di tutti, costa circa 120 euro, pertanto perché non dotarsi almeno di quel quantitativo? Inutile invece comprare le memorie ECC (un sistema di controllo degli errori di scrittura) che costano molto di più e servono solo per i server.


Hard Disks


Molto importante per una DAW è l'HD, in quanto un disco lento farà da collo di bottiglia alla velocità-stabilità complessiva. In un tipico utilizzo sia live che di home recording i dischi potrebbero dover funzionare a pieno regime per molte ore, di qui la necessità di avere un prodotto adatto alle nostre esigenze: bus Sata (in attesa dei SATA 2), 8 MB di buffer minimo e almeno 7200 rpm sono la base. Esistono dischi molto indicati per la registrazione con velocità di rotazione di 10000 rpm e buffer di 10 MB, ma costano abbastanza e li consiglierei solo come acquisto secondario o successivo. Molto meglio comperare dei dissipatori, infatti al “costo” di uno slot da 5' 12 avremo la certezza di avere un disco in perfetta “forma” per parecchio tempo (credetemi, i crash definitivi dei dischi non sono così remoti).
Per aumentare le prestazioni dei nostri dischi è inoltre possibile montarli in configurazione RAID 0 o stripe, tale possibilità è prevista da quasi tutte le moderne schede madri che già implementano nel chipset un controller RAID.



Il RAID è un sistema di estensione del file system di una partizione dell'HD su più dischi fisici con il risultato o di aumentare la velocità di scrittura\lettura dei dati o di garantire l'integrità dei dati originali anche in caso di perdita completa di uno dei due dischi.
In giro per la rete troverete sicuramente spiegazioni esaurienti circa la nascita e la natura del sistema RAID, ma per spiegarlo alla veloce basti questo:

Nella modalità RAID 0 il dato viene suddiviso in parti uguali tra i dischi che sono in questa modalità e letto-scritto contemporaneamente. Il vantaggio principale è una velocità pari alla somma delle velocità dei dischi in RAID 0 (anche se esiste il limite teorico della velocità del Bus di sistema, ma che è molto, ma molto maggiore del Bus SATA), lo svantaggio è che se vi si rompe anche un solo disco perderete tutti i dati a meno di faticosissime operazioni di recupero, ma anche dopo tali sforzi i dati saranno parziali od illeggibili.
Nella modalità Raid 1 o mirrored, il medesimo dato viene replicato su entrambi i dischi con due inconvenienti conseguenti: uno dei due dischi è come se non esistesse, dato che su uno dei due è presente una copia esatta dell'altro, e vi ritroverete con la metà dello spazio teorico a vostra disposizione, inoltre non avrete alcun aumento di velocità di scrittura-lettura, per contro sarete certi di avere i dati al riparo da un eventuale danneggiamento di uno dei due dischi visto che potrete sempre leggerli nell'altro.
Esiste inoltre la possibilità di modalità RAID ulteriori, tra le quali la più interessante mi pare essere la RAID 10, che necessita di almeno 4 dischi (mentre per la 0 e la 1 ne servono almeno 2), ma che unisce i vantaggi della 0 con quella della 1; in tale modalità perderete la metà della capacità complessiva per via della duplicazione dei dati, ma ugualmente avrete il raddoppio della velocità della modalità 0.

In calce a questa sezione vorrei parlarvi dei dischi SCSI, una tipologia di interfaccia che, sino a qualche anno fa, era la padrona incontrastata del mondo workstation. Confrontata con l'allora standard delle macchine casalinghe, ATA/IDE, era nettamente superiore: transfer rate maggiori, buffer maggiori, velocità di lettura-scrittura maggiori e non ultimo una maggiore lunghezza dei cavi di collegamento... inutile dire che anche molto maggiore era il costo, e di quanto poi! Recentemente però, con l'avvento del SATA e del SATA2 (rilasciato a maggio, ma arriverà nelle nostre case tra un' po) il discorso cambia; il SATA ha transfer rate paragonabili a quelli SCSI, il SATA2 è anche in linea con le prestazioni delle ultimissime incarnazioni dello SCSI, l'ultra-320, pur restando in una fascia di prezzo nettamente inferiore (un centinaio contro parecchie centinaia, sino anche i 700 euro per un disco SCSI di ultima generazione!!!). A favore dell'interfaccia SCSI rimane l'affidabilità del prodotto che, dato il prezzo, è molto alta, ma nulla ci vieta allora di comprare un altro disco SATA e metterlo in mirrored rispetto ai dati che vogliamo preservare; insomma, a meno che non disponiate di un budget considerevolmente alto o che non dobbiate allestire una macchina per uno studio professionale (ma non stareste leggendo il qui presente articolo), dimenticatevi dell'esistenza dello SCSI.




Scheda grafica


La scheda grafica è la componente meno importante, o meglio, una qualsiasi scheda grafica di nuova produzione, anche se di fascia entry level, andrà certamente bene. Le applicazioni audio infatti sfruttano soltanto le funzionalità 2D della vostra scheda e a nulla varrebbe comprare una Radeon X800 o simili per fare girare Cubase, una PCI-X con 128 di ram video è più che sufficiente (per il solo audio of course, poi se dovete fare dei montaggi audio-video è un altro paio di maniche) costa circa 60 euro e sia Ati che Nvidia hanno ottimi prodotti in questa fascia di prezzo, pertanto scegliete a vostro gusto, prestate solo attenzione alla presenza di almeno due uscite video (non il TV out, una DVI e una VGA o due DVI) dato che per applicativi avanzati (Cubase ma anche altri) è molto comoda la presenza di due monitor.





Parlarvi delle schede video mi induce tuttavia a fare una piccola divagazione. Chi come me segue il mercato dei personal computer da un certo tempo si ricorderà, a partire da metà anni '90, della nascita e del successivo esplodere sul mercato delle schede acceleratrici grafiche. Sino ad allora l'utilizzo a cui era destinato un Pc era il word processing o al massimo avventure grafiche unicamente composte da sprite animati (Maniac Manson, Monkey Island....mon amour!). Poi irruppero i poligoni, dapprima in sala giochi, poi in console, poi a casa. All'epoca avere anche solo 2 MB di RAM video pareva il non plus ultra, ma di lì scaturì una corsa agli armamenti che solo ora accenna a rallentare. Vincitori e vinti, aspre battaglie e scontri mortali vi furono, ma l'utente medio attuale possiede a poco prezzo la potenza di calcolo grafico che dieci anni fa aveva una workstation della Silicon Graphics dal costo di svariati milioni (di Lire ). Certo che ogni settore dell'informatica e dell'hardware ha subito il medesimo processo, ma indubbiamente quello in cui l'accelerazione è stata maggiore è certamente quello video; vuoi che fosse troppo arretrato all'epoca, vuoi, come penso realmente, che un crescente numero di videogiocatori richiedesse prestazioni superiori (ma su questo molto sarebbe da dire), fatto sta che ora potete cavarvela con poco e avere relativamente tanto. Ora, tornando a noi ed al nostro costosissimo mondo, dato che i prezzi dell'attrezzatura audio sono scesi a dei livelli accettabili che stanno invogliando sempre più persone ad avvicinarsi alla musica digitale, sia mai che si verifichi un effetto a catena per il quale di qui pochi anni con un centinaio di euro compreremo prodotti di qualità semiprofessionale?

“Ai posteri....” diceva un tale.


Conclusioni


Tralascio consigli su masterizzatori e altre periferiche che non influenzano le prestazioni del sistema, tuttalpiù mi sento di raccomandare quale acquisto un masterizzatore dual layer (70-80 euro, di più è inutile a mio avviso) per facilitare i vostri backup (in attesa del blue ray disc).

Al momento sistema con caratteristiche come quelle consigliate costa circa 1100 euro, aggiungete il prezzo di un paio di monitor a tubo catodico (detti CRT) ben più riposanti e nitidi dei TFT (monitor a cristalli liquidi) e siamo ai 1500 entro i quali si voleva rimanere. Con altri 500 euro potete acquistare una scheda audio di qualità semi professionale (Terratec, M-audio, Edirol per citarne alcuni) arrivando così ad una spesa di 2000 euro per avere tra le mani un sistema che solo cinque anni fa sarebbe costato tranquillamente una decina di milioni. Certo per risparmiare si è dovuto scendere a qualche compromesso, in primis l'auto assemblaggio

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