-> Acustica -> Cos'è il suono

Come tutti i fenomeni fisici che
interessano i nostri sensi, il suono è un argomento complesso da
trattare perchè richiede sia una trattazione fisica oggettiva (nella
quale il suono è un fenomeno ondulatorio in un mezzo elastico) sia
una trattazione che tenga conto della nostra percezione (nella quale
si intende il suono come fenomeno soggettivo a seconda di chi ne
viene investito); nei due casi si parlerà di acustica o di
psicoacustica. Nel seguito e nei prossimi tutorial
dichiareremo preventivamente se stiamo affrontando il punto di vista
acustico o quello psicoacustico.
In questo tutorial
affronteremo, per ora solo dal punto di vista strettamente fisico,
una panoramica sui fenomeni sonori, cercando di coniugare il più
possibile la semplicità nell'esposizione con una certa
rigorosità.
Allora, dal punto di vista fisico, cos'è il
suono? Il suono giunge all'orecchio umano come variazione della
pressione atmosferica. Ogni variazione (purchè sia
sufficientemente grande, e poi vedremo cosa questo voglia dire)
produce nel nostro orecchio una reazione che genera ciò che noi
chiamiamo un suono. Queste variazioni sono comunque molto piccole
rispetto alla pressione atmosferica, e difatti non sono misurabili
con un comune barometro. Le variazioni sono dette onde di
pressione sonora. Una visualizzazione classica che aiuta a
comprendere cosa può essere un'onda di pressione sonora, è quella
delle onde che si producono in una superficie d'acqua quando vi
viene gettato un sasso. Ovviamente questa è una situazione che può
essere visualizzata in modo bidimensionale, e infatti le onde
nell'acqua si possono pensare come cerchi, mentre nel caso delle
onde sonore siamo in una situazione tridimensionale, quindi dobbiamo
pensare le onde sonore come sferiche. Per la rappresentazione
delle onde sonore è necessaria una certa dose di semplificazione,
per poter ridurre casi complessi (interferenze, increspature) a casi
più semplici (il caso ideale è quello di un'onda costante che si
espande nello spazio libero).
Cominceremo da uno strumento
fondamentale per lo studio del suono, la sinusoide semplice,
ossia la forma d'onda più semplice possibile. La rappresentazione
sarà bidimensionale - ma non dimentichiamo che in realtà stiamo
pensando ad un fenomeno che si sviluppa tridimensionalmente nello
spazio. In modo estremamente generale, possiamo dire che il suono
è un fenomeno ondulatorio - che si manifesta in generale in ogni
corpo elastico, nella nostra esperienza più comune nell'aria. E'
quindi ovvio che nel caso più semplice - oscillazioni costanti
nell'ampiezza e nel tempo - la sinusoide sia la migliore
rappresentazione di un fenomeno sonoro. Immaginiamo un esempio
molto classico di sinusoide: quello di una penna, solidale ad una
massa che oscilla in senso verticale - perchè appesa ad una molla -
e di un foglio di carta che scorre in senso orizzontale a velocità
costante, come nella figura. La punta della penna è a contatto
del foglio di carta.

L'immagine
che viene disegnata sulla carta dalla penna è una sinusoide. Si
intuisce bene dalla figura quanto la sinusoide sia indicata a
descrivere moti oscillatori, infatti il moto della penna è proprio
un moto oscillatorio.
Andiamo ora a vedere quali sono i
valori che leggeremo sul grafico di un'onda
sinusoidale. Osserviamo la figura:

L'asse
orizzontale - quello delle ascisse - sarà l'asse del tempo (t),
quello sul quale sono segnati gli istanti successivi da sinistra
verso destra. l'asse verticale - quello delle ordinate - è quello
delle ampiezze (A), dove andremo a leggere l'ampiezza delle
oscillazioni. L'intersezione dei due assi rappresenta, sull'asse
delle ascisse, il momento a partire dal quale iniziamo
l'osservazione, su quello delle ordinate l'oscillazione nulla. Il
primo valore che notiamo è quello di picco, che rappresenta
la massima ampiezza positiva raggiunta sul grafico. Vi è ovviamente
anche un valore di picco negativo, che rappresenta la massima
ampiezza negativa raggiunta. Il valore da picco a picco è
la differenza tra il valore di picco positivo e quello negativo,
ossia la massima oscillazione d'ampiezza. Il valore medio
è la media dei valori assunti dal grafico in un semiperiodo positivo
(nella nostra figura, il primo semiperiodo positivo è quello
dall'intersezione degli assi alla successiva intersezione della
sinusoide con l'asse dei tempi; poi segue un semiperiodo negativo;
insieme, semiperiodo positivo e semiperiodo negativo costuiscono un
periodo; dopo seguono altri periodi, identici al primo:
questo è il motivo per cui la sinusoide è detta un'onda
periodica). Il valore efficace è un valore molto utile
nella pratica, in quanto dà una migliore approssimazione, rispetto
al valore medio, ovvero fornisce una media significativa dei
valori. Per un'onda sinusoidale - e solo in questo caso! - i
rapporti tra i vari valori sono restituiti dalle seguenti
formule:

 Nel caso di
un'onda generica, il valore efficace, che viene anche detto RMS
(Root Mean Square, "radice delle media dei quadrati"), si
ricava suddividendo il grafico in n porzioni uguali sull'asse delle
ascisse e ricavando i valori an corrispondenti sull'asse
delle ordinate, come nella figura seguente (dove per semplicità si è
disegnata una sinusoide semplice, ma il caso, ripetiamo, è
generale):

e quindi
applicando la formula:

dove, come
si vede, viene appunto calcolata la radice delle media dei quadrati
dei valori. Ovviamente, maggiore sarà il numero n delle porzioni
in cui viene suddiviso il grafico, migliore sarà l'approssimazione
ottenuta. Il valore esatto si ricava col calcolo integrale, che però
non è sembrato il caso di introdurre in questa sede.
Abbiamo
visto delle esemplificazioni sulle onde di pressione sonora: ora
avviciniamoci un po' di più al fenomeno fisico e cerchiamo di
comprenderlo un po' meglio. Immaginiamo alla propagazione del
suono nel mezzo che ci è più familiare: l'aria. Se una particella
d'aria viene spostata dalla sua posizione di equilibrio, le forze
elastiche tendono a riportarla in tale posizione, appunto, di
equilibrio. Tuttavia, a causa dell'inerzia della particella
(quella forza che tende a conservare il moto di un oggetto in
movimento), essa si sposta oltre l'originaria posizione di
equilibrio, mettendo in azione forze elastiche nella direzione
opposta e così via.

Il
suono si propaga nei mezzi elastici, siano essi gas, liquidi o
solidi; ad esempio il suono si propaga nell'aria, nell'acqua, nel
legno, nell'acciaio, nel cemento. Senza un mezzo elastico il
suono non può propagarsi: nel vuoto dove non c'è alcun mezzo, non
può esistere suono. Il movimento delle particelle d'aria che
consentono la propagazione del suono può seguire tre moti diversi:
si distinguono onde circolari, onde trasversali e onde
longitudinali.

Come
possono le particelle d'aria "trasportare" il suono? In
realtà il suono non è altro che una "vibrazione" delle particelle
d'aria stesse. osserviamo la prossima figura:

Le
molecole più addensate rappresentano le aree di compressione, dove
la pressione è lievemente maggiore di quella atmosferica normale. Le
aree dove i punti sono più radi rappresentano sacche di rarefazione,
dove la pressione è leggermente inferiore a quella atmosferica. Le
molecole tenderanno a muoversi dalle sacche di compressione alle
sacche di rarefazione, conservando la spinta della pressione
iniziale. Questo causa il moto complessivo delle particelle in una
specifica direzione. Chi osservasse il moto vedrebbe in pratica
muoversi le sacche di compressione.
Il suono più fievole che
l’orecchio può percepire (variazione di pressione di 20 µPa, ovvero
2.10-5 Pascal) è circa 5 miliardi di volte più
debole della pressione atmosferica. I segnali sono rappresentati da
piccole increspature che si sommano alla pressione
atmosferica.

Nell’aria
libera il suono si propaga uniformemente in tutte le direzioni, e la
sua intensità diminuisce all’aumentare della distanza dalla
sorgente. La stessa potenza sonora passa attraverso A1,
A2, A3, A4, ma le aree aumentano
proporzionalmente al quadrato del raggio. Questo significa che la
potenza del suono per unità di area (intensità sonora) diminuisce
proporzionalmente al quadrato del raggio. La Legge
dell’inverso del quadrato stabilisce che l’intensità del suono
in campo libero è inversamente proporzionale al quadrato della
distanza dalla sorgente. Se la distanza raddoppia, l’intensità si
riduce a 1/4; se triplica, l’intensità si riduce a 1/9; se
quadruplica, l’intensità si riduce a 1/16.
Nei prossimi
tutorial sul suono ci occuperemo delle caratteristiche delle onde
sonore: lunghezza d'onda, frequenza, fase, timbro. Inoltre
studieremo il caso di onde complesse.
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