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In corrispondenza con la formazione del Regno d’Italia, gli indici di natalità e mortalità erano molto elevati; all’alba dell’Unita, si registrava un incremento delle nascite e un drammatico aumento dei decessi sia infantili che adulti; ciò era dovuto ad una cattiva alimentazione basata essenzialmente sui cereali “minori” di qualità scandente come il mais avariato. Nel Sud d’Italia il bracciantato era misero, malnutrito, analfabeta e socialmente emarginato e per queste classi subalterne la mancanza di alimenti essenziali e l’abuso di un solo tipo di alimento, col passare del tempo, causavano danni all’organismo.
La popolazione presentava gravi carenze di proteine e vitamine, il consumo delle carni era previsto solo nei giorni di grande festa come Natale e Pasqua, i contadini più poveri, quindi, mangiavano la carne solo due volte in un anno. Solo alla fine dell’Ottocento, cominciarono ad apparire, nella razione settimanale di alcune classi sociali più progredite, proteine di origine animale. |