![]()
L’infanzia pagava il maggior tributo della miseria in cui versavano le classi più povere del Mezzogiorno. Le donne, la cui paga giornaliera era inferiore a quella dei maschi, trovavano facilmente impiego nei campi e lavoravano nelle terre per tutto il tempo della gestazione, fino a pochi giorni prima del parto; per questo si registrò un incremento delle nascite premature con conseguente decesso dei neonati.
Anche il baliatico, espediente al quale ricorrevano spesso le madri-lavoratrici di ceto popolare e l’accorciamento dei tempi di allattamento materno erano causa di morte fra i neonati. Il 30% dei bambini, figli di braccianti agricoli, non concludeva il primo anno di vita. Le condizioni di vita dell’infanzia, inoltre, erano aggravate anche a dalle pessime condizioni igieniche degli spazi abitativi. La sottoalimentazione fu causa diretta di gastroenteriti che provocarono, nell’ultimo trentennio dell’Ottocento, due milioni cinquecentomila vittime fra i neonati.
|