Certificazioni di qualità  
                        
  L'Italia è, tra i paesi  comunitari, il più ricco in prodotti tipici, e per proteggere questa sua  ricchezza e la loro qualità ha sempre promosso una legislazione di riferimento  a livello comunitario.  
  Ha ottenuto così un riconoscimento  giuridico ( certificazione ) a livello CE dei comparti caseario, delle carni  trasformate, olivicolo ortofrutticolo e vinicolo.  
  La certificazione di qualità è un  riconoscimento da parte di organismi terzi, che un certo prodotto è conforme ad  una predeterminata disciplina di produzione e a determinati standard  qualitativi.  
  Per anni le certificazioni di  qualità hanno riguardato esclusivamente i vini (la DOC - Denominazione di Origine  Controllata risale al 1963), ed erano riconosciute solo a livello nazionale.  Con la nascita dell'unione europea la validità delle certificazioni dei  prodotti vitivinicoli si è estesa a livello comunitario, e con il Regolamento  CEE 2081/92 sono nate anche quelle per i prodotti agroalimentari. 
            Il marchio DOC è un riconoscimento di qualità attribuito a vini prodotti in  zone limitate (di solito di piccole/medie dimensioni), recanti il loro nome  geografico. Di norma il nome del vitigno segue quello della DOC e la disciplina  di produzione è rigida. Tali vini sono ammessi al consumo solo dopo accurate  analisi chimiche e sensoriali.  
            Il marchio DOP è un riconoscimento assegnato ai prodotti agricoli ed  alimentari le cui fasi del processo produttivo, vengono realizzate in un’area  geografica delimitata e il cui processo produttivo risulta essere conforme ad  un disciplinare di produzione. Queste caratteristiche sono dovute  essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico, comprensivo dei  fattori naturali ed umani. 
             
             
             
    Gli obiettivi delle certificazioni 
          L'obiettivo del Regolamento CEE  2081/92 era quello di tutelare produzioni tradizionali legate al territorio  riservando loro l'uso esclusivo della denominazione nonché di un marchio  attestante la loro origine. 
  Questo si è reso necessario per  garantire i prodotti che hanno acquistano notorietà fuori dalla zona di origine  e hanno trovato nel mercato europeo la concorrenza di prodotti che li imitano  utilizzando lo stesso nome. Tale concorrenza sleale vanifica gli sforzi dei  produttori per ottenere un prodotto speciale e contemporaneamente disorienta il  consumatore che non ha mezzi per distinguere il prodotto autentico da quello  imitato.  
  Nello specifico, la Comunità Europea  si proponeva di raggiungere i seguenti obiettivi: 
          
            
              -  favorire  la diversificazione della produzione agricola per conseguire un migliore  equilibrio tra offerta e domanda sul mercato;
 
              -  garantire  condizioni di concorrenza uguali tra i produttori dei prodotti che beneficiano  di siffatte diciture;
 
              -  promuovere  i prodotti di qualità aventi determinate caratteristiche per garantire il  miglioramento dei redditi degli agricoltori e favorire la permanenza della  popolazione rurale, specie nelle zone disagiate;
 
              -  seguire  le esigenze dei consumatori che tendono a privilegiare, nella loro  alimentazione, la qualità anziché la quantità il che comporta una domanda  sempre più consistente di prodotti agricoli o di prodotti alimentari aventi  un'origine geografica determinata;
 
              -  data la  diversità dei prodotti immessi sul mercato e il numero elevato di informazioni  fornite al riguardo il consumatore deve disporre, per operare una scelta  ottimale, di informazioni chiare e sintetiche che forniscano esattamente  l'origine del prodotto;
 
               
             
           
          Cosa garantiscono lo certificazioni di  qualità 
          Uno degli obiettivi più  importanti della nascita delle certificazioni di qualità è quello di garantire  il consumatore che l'alimento che sta acquistando è stato prodotto secondo  standard qualitativi di un certo tipo. Viene da chiedersi se questo obiettivo è  stato raggiunto, e in che misura.  
  E’ importante conoscere le certificazioni  per poter stabilire il giusto peso da dare ad esse nella scelta dei cibi che  portiamo sulle nostre tavole.  
  Vediamo allora cosa ci  garantiscono, in pratica, le diverse certificazioni in relazione al nostro  concetto di qualità che prevede, lo ricordiamo, la sicurezza, le qualità  organolettiche (il gusto) e le qualità nutrizionali. 
          Sicurezza 
  I prodotti certificati (con  qualunque certificazione) devono rispettare gli stessi standard di tutti gli  altri prodotti alimentari immessi sul mercato. Per quanto riguarda la  sicurezza, quindi, le certificazioni di qualità non ci garantiscono nulla in  più rispetto agli altri prodotti, a patto che i prodotti rispettino le leggi,  ovvero in assenza di frodi alimentari. Dato che le frodi alimentari ci sono e  non sono neppure un fenomeno circoscritto, i prodotti certificati ci tutelano  maggiormente dal punto di vista della sicurezza. Innanzitutto sui prodotti  certificati ci sono più controlli, da parte delle autorità e da parte dei  consorzi di tutela. La garanzia riguardo la provenienza dei prodotti  (soprattutto di quelli DOP), poi, diminuisce il rischio di frodi soprattutto  per quanto riguarda alcuni prodotti sensibili, primo fra tutti l'olio  extravergine di oliva. In definitiva possiamo concludere che acquistare prodotti  certificati aumenta la sicurezza, soprattutto di alcuni prodotti.  
  In una situazione di scelta ampia  e diversificata, dove può essere facile incappare in trabocchetti fatti da  produttori disonesti, può essere buona norma scegliere prodotti certificati per  avere una garanzia in più.  
          Qualità nutrizionali 
  Sebbene parlare di alimentazione  e salute sia di gran moda e spesso si vede il giornalista di turno che parla  delle qualità nutritive dei prodotti alimentari di qualità, in realtà i  disciplinari di produzione non considerano gli aspetti nutrizionali del  prodotto. Questi possono però essere aumentati da una produzione di qualità  (spesso i metodi di produzione di qualità incrementano alcune caratteristiche  nutrizionali), ma non possiamo di certo dire che un prodotto certificato sia,  in assoluto, nutrizionalmente migliore di un altro che non lo è. 
          Qualità organolettiche 
  In generale possiamo dire che la  maggior parte dei prodotti certificati hanno qualità organolettiche superiori  alla media poiché il cosiddetto "forte legame con il territorio"  significa che quel prodotto ha trovato in quella particolare zona le  caratteristiche climatiche e culturali ideali per svilupparsi e di conseguenza  è naturale che sia migliore della maggior parte dei prodotti analoghi  provenienti da altre zone. Inoltre il disciplinare di produzione più o meno  rigido, e i controlli maggiori ci garantiscono un prodotto più  "standardizzato" (se è buono lo è sempre!), un vantaggio che di  solito ci può garantire solo l'industria alimentare.  
  Bisogna però fare attenzione a  non estremizzare questo concetto, perché esistono centinaia di prodotti  meritevoli di certificazione ma non certificati.  
  In Italia abbiamo una ricchezza  di prodotti infinita, che forma la "cultura alimentare" che tutto il  mondo ci invidia. Ogni comune o quasi ha i propri prodotti tipici della  tradizione contadina, molti dei quali avrebbero diritto a una certificazione di  qualità. Ma ottenerla non è semplice, ci vogliono risorse, capacità  organizzativa, e una estensione sufficientemente grande della zona di  produzione. Pochi prodotti hanno queste caratteristiche, ma questo non  significa che gli altri non siano ugualmente meritevoli. Proprio per questo  nascono associazioni private come Slow Food che rilasciano anch’esse delle  certificazioni ma che non sono riconosciute dallo stato.   |