Le caratteristiche intrinseche che hanno esaltato il  prodotto, favorendone così la sua conoscenza e il suo consumo sono: sapore  tipicamente agrodolce, forma allungata della bacca con depressioni  longitudinali parallele, colore rosso vivo, scarsa presenza di semi e di fibre  placentari, buccia di colore rosso vivo e di facile pelabilità. Queste, insieme  alle caratteristiche chimico-fisiche, lo rendono inconfondibile, sia allo stato  fresco che trasformato. La denominazione di origine protetta designa esclusivamente  il prodotto “pelato” (alla UE è in istruttoria la proposta del Consorzio di  tutela di ammettere nel disciplinare, oltre al “pelato intero” anche la  tipologia “pelato a filetti”), proveniente dalla lavorazione dei frutti  appartenenti all'ecotipo San Marzano o a linee migliorate di esso. Il prodotto  immesso al consumo deve presentare caratteristiche tecnologiche ben precise:  colore rosso uniforme con rapporto colorimetrico a/b non inferiore a 2,2; forma  allungata e parallelepipeda, con lunghezza da 60 a 80 millimetri;  assenza di sapori e odori estranei; peso dello sgocciolato non inferiore al 65%  del peso netto; residuo rifrattometrico non inferiore al 4%; pH tra 4,2 e 4,5.  E' consentita l'aggiunta di sale (max 3% del p.n.), foglie di basilico, succo  di pomodoro semiconcentrato (ma esclusivamente di S. Marzano).  
  La tecnica colturale del prodotto fresco prevede l'allevamento  di tipo verticale delle piante con l'uso di sostegni, rispettando così la  tradizione secolare, anche se, per l'elevato numero di ore di manodopera  richieste, tale tecnica incide fortemente sui costi di produzione. 
                Cenni storici 
  Il pomodoro, come è noto, è originario dell'America  Centrale. In Europa è giunto nel '600, inizialmente nella sola Spagna, dove gli  fu dato un mero valore ornamentale. Il valore alimentare di questa coltura fu  scoperto solo successivamente, secondo alcuni non prima del XVIII secolo,  quando venne diffuso nei diversi paesi del Mediterraneo.  
  Secondo alcune testimonianze della tradizione orale si dice  che il primo seme di pomodoro sia giunto in Italia intorno al 1770, come dono  del Regno del Perù al Regno di Napoli e che sarebbe stato piantato proprio  nella zona che corrisponde al comune di San Marzano. Da ciò quindi deriverebbe  l'origine di questo famoso pomodoro, che nel tempo,con varie azioni di  selezione, ha acquisito le caratteristiche dell'ecotipo attuale. Secondo altre  testimonianze però, solo nel 1902 si ha la prova certa della presenza, tra  Nocera, S. Marzano e Sarno, del famoso ecotipo.  
  Delizia dei buongustai, profumo delle domeniche e delle  feste comandate, scandite dal rosso sugo che copriva il bianco della pasta di  Gragnano e di Torre Annunziata, il San Marzano assunse grande apprezzamento dal  punto di vista gastronomico verso l'inizio del ‘900, quando sorsero le prime  industrie di conservazione, ad opera di Francesco Cirio, che producevano il  famoso “pelato” da salsa.  
  In un recente passato il S. Marzano era detto anche “oro  rosso” per il valore economico che era riuscito ad assumere per gli agricoltori  dell'agro sarnese-nocerino.  
                  Negli anni Ottanta la coltura ha subito una drastica  riduzione, sia in termini di superfici che di produzione, per motivi  fitosanitari ma anche economici (con riferimento soprattutto all'onerosa  tecnica colturale), ma l'azione di recupero, di conservazione delle linee  genetiche pure e di miglioramento avviata dalla Regione Campania e oggi  consolidata dal Consorzio di tutela, ne ha consentito la salvaguardia e il suo  rilancio su base internazionale.  
                  Infatti, il pomodoro S. Marzano DOP sta assistendo ad una  nuova stagione di rinascita e oggi viene richiesto non solo in Europa e in  America, ma anche in altri continenti, dove va espandendosi grazie anche al  crescente successo della “dieta mediterranea”.  
                Area di produzione 
  Il “Pomodoro San Marzano dell'Agro Sarnese-Nocerino” DOP si  coltiva nell'Agro Sarnese-nocerino, in provincia di Salerno,  nell'Acerrano-nolano e nell'area Pompeiana-stabiese, in provincia di Napoli e  nel Montorese, in provincia di Avellino, per un totale di 41 comuni (alcuni  solo parzialmente).  
                Dati economici e produttivi 
  L'area di potenziale coltivazione del San Marzano si estende  su oltre 16.000 ettari,  anche se il prodotto destinato alla DOP, nel 2004, ha riguardato un  totale di 102 ettari  impegnando 228 aziende agricole, con una produzione di fresco di oltre 61.000  quintali destinati alla trasformazione in pelato. Nello stesso anno è stata  certificata una produzione trasformata pari a 39.100 quintali di pelati (per un  totale di oltre 6.170.000 pezzi), realizzata da 12 conservifici ubicati  nell'area DOP.  
  L'industria dei "pelati" è sempre stata vanto  della Campania grazie alla notevole presenza, soprattutto nel territorio  dell'Agro Sarnese-Nocerino, del pomodoro tipico locale che, una volta  trasformato dalle numerose industrie sorte nell'ambito del bacino di origine  del "S. Marzano", veniva commercializzato sul territorio nazionale ed  esportato in numerosi paesi dell'Europa e delle Americhe fin dall'inizio del  novecento. Ancora venti anni fa la   Campania produceva un quarto del pomodoro da industria ora,  invece, partecipa con appena il 5% al comparto nazionale.  
                Registrazione 
  La   Denominazione di Origine Protetta (D.O.P.) “Pomodoro San  Marzano dell'Agro Sarnese-Nocerino” è stata riconosciuta, ai sensi del Reg. CE  n. 2081/92, con Regolamento (CE) n. 1236/96 (pubblicato sulla GUCE n. L 163/96  del 2 luglio 1996).  
  Con Decreto del 6 agosto 2004 (pubblicato sulla G.U. n. 199  del 25 agosto 2004), il MiPAF ha accordato la protezione transitoria nazionale  alla modifica del Disciplinare di produzione , richiesta dal Consorzio di  tutela in ordine alla disciplina produttiva e all'ampliamento della zona di  produzione e al logotipo. Su tale richiesta si è in attesa di riconoscimento da  parte della UE. 
                  
                  
                Consorzio di tutela  
  Il “Consorzio per la Tutela del Pomodoro San Marzano dell'Agro  Sarnese-Nocerino” è stato riconosciuto dal MIPAF con DM 4 dicembre 2003  (pubblicato sulla G.U. 293 del 18.12.2003) in base all'art. 14 della legge  526/99 per la tutela, vigilanza e valorizzazione del prodotto. La sede del  Consorzio è in via Piave, n. 120 - 84083, Castel San Giorgio (SA), tel.  081/5161819 Fax 081/5162610.  
                Sito web:  www.consorziosanmarzano.it .                  |