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Progetto Icaro 2007 - Iti "G.Marconi", Nocera Inferiore, Salerno

 

La storia di Angri

Situata nella bassa valle del Sarno,tra i Monti Lattari e le falde del Vesuvio, Angri è un importante centro agricolo e sede di numerose industrie manifatturiere e del settore alimentare, in particolare dell'industria conserviera.
Angri cominciò a svilupparsi nel secolo VII d.C.come Casale della Contea di Nocera; in seguito crescendo la sua consistenza territoriale ed economica, fu dato in feudo ai vari signori (Carafa, Avalos, Aquino, Zurlo).
Il barone di Angri Giovanni Zurlo di fede Angioina, nella lotta alla successione al trono di Napoli tra Alfonso d'Aragona e Luigi III° d'Angiò, si schierò a favore di quest'ultimo. Allora la regina Giovanna II°, inviò Andrea Forte Braccio da Montone, capitano di ventura che sosteneva la causa aragonese, ad assediare il feudo Angrese. Nel 1421 dopo un breve assedio, devastò l'intero abitato e incendiò il castello.
In seguito alla caduta di Alfonso d'Aragona, detronizzato dalla stessa regina, fu dichiarato legittimo erede Luigi III° d'Angiò, il quale per ringraziare Zurlo della sua fedeltà, inviò la regina Giovanna a ripristinarlo nel suo feudo.
All'epoca del re Carlo I d'Angiò, molte famiglie Angresi elevate alla dignità nobiliare, iniziarono a costruirsi dimore gentilizie in diversi punti del feudo e le primitive strade del Paese, presero il nome di tali famiglie (Concilio, Coronati, Risi, Ardinghi).
Verso la metà del secolo XV, Angri si staccò da Nocera divenendo una UNIVERSITAS e nel 1563 il sindaco Salvatore de Angelis, compilò i CAPITOLI dell'Universitas, stabilendo norme di vita amministrativa, adottate dai governi della Città fino all'Unificazione d'Italia.
Ai principi del 1600 i DORIA ottennero che il feudo Angrese fosse eretto a PRINCIPATO, dal quale essi presero il titolo di Principi di Angri.
Per merito di questa ricca e potente famiglia genovese, il Paese figura nella storia dell'arte, omonomizzato nel Palazzo Doria d'Angri in piazza dello Spirito Santo a Napoli, sede estiva dei Doria e splendido gioiello settecentesco
Ad Angri,nella località Pozzo dei Goti, nel 553 fu sconfitto ed ucciso il re dei goti Teia, ad opera dell'esercito bizantino comandato da Narsete, inviato dall'imperatore Giustiniano.
Fu l'ultimo atto della dominazione gotica in Italia.

Il nome di Angri

Il significato del toponimo Angri, ha origine dalle caratteristiche "geomorfiche" del sito. Il nome deriverebbe dal latino tardo Angra, che significa acqua appantanata.
Tali caratteristiche si riscontrano nel toponimo ancora vivo di una zona denominata "Paludicella".
Angri da:

  • Anger, Ancra e Angara che indicavano fasce di terra coltivate lungo i fiumi;
  • Angarius l’animale da traino o campestre;
  • Angarium la stazione o officina di ferramenta e pulizia dei cavalli;
  • Angrivari popolazioni germaniche delle pianure, ribellatesi a Cesare e più tardi ammesse a militare negli eserciti romani;
  • Angaria stazione di posta, dove i viaggiatori si ristoravano ed effettuavano il cambio dei cavalli.

Per la fertilità delle campagne e per la ricchezza della sua vegetazione che si estendeva tra le pendici dei monti Lattari e le sponde del Sarno, il LOCUS ANCHARIA, non poteva avere altro nome. Per la prima volta il nome Angri, apparve nel Codex Diplomaticus Cavensis dell'856, conservato nell'Abbadia di Cava dei Tirreni.

 

Principi di Angri e di Centola, Duchi di Eboli e Marchesi di Pisciotta, la dinastia dei Doria ha accompagnato la vita della provincia di Salerno per più di tre secoli.
In particolare, la famiglia di origini genovesi può vantare ben 11 principi nella storia della città di Angri, nel lunghissimo arco temporale che va dal 1636 al 1933: Don Marcantonio I, Don Niccolò I, Don Marcantonio II, il Marchese Don Marcantonio III, il Marchese Don Giovanni Carlo II, il Marchese Don Marcantonio IV, Don Giovanni Carlo III, il Marchese Don Francesco I, il Marchese Don Francesco II, il Marchese Don Ernesto, il Marchese Don Marcantonio VI.
Fu, infatti, ai principi del 1600 che i Doria ottennero che il feudo Angrese fosse eretto a Principato, dal quale essi presero il titolo di Principi di Angri.
Per merito di questa ricca e potente famiglia genovese, il paese figura nella storia dell'arte internazionale, grazie al bellissimo Palazzo Doria d'Angri, che si trova in piazza dello Spirito Santo a Napoli, sede estiva dei Doria e splendido gioiello settecentesco.
Ma non bisogna dimenticare le bellezze che la dinastia ha lasciato in eredità sul territorio cittadino, tra le quali primeggiano il Parco dei Doria (Villa Comunale) ed il Castello Doria.
Il Principe Marcantonio Doria, intenzionato a costruirsi un parco di fronte al suo palazzo, nel 1796 affidò all'architetto Pompeo Schiantarelli la realizzazione di un "giardino delle delizie", dove poter accogliere i suoi ospiti e rilassarsi. Inoltre, promosse una radicale trasformazione del Castello Doria, che fu svecchiato ed alleggerito dalle possenti strutture del primitivo aspetto di severo maniero medievale.
Il vecchio, severo chiostro adattato a grandioso atrio, fu sbarrato a mezzogiorno da un artistico cancello di ferro su cui si erge l'aquila bicipite dei Doria.
Lo splendido palazzo settecentesco dei Doria, progettato dall'architetto Francesconi, dal 1908 è divenuto la sede del Municipio.

 

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