Originariamente fu parte
integrante del Monastero di S.Egidio e, probabilmente, parte
delle sue strutture murarie risalgono all’epoca della
prima costruzione, che è databile tra l’VIII
ed il IX secolo.
Dal 1438, a seguito dell'assunzione
del titolo di Abazia da parte dell'antico Monastero, questo
edificio diventò la residenza ufficiale degli Abati.
In esso, fino alla fine del
1700, hanno periodicamente dimorato Arcivescovi e Cardinali
napoletani come i Brusco (1527-1531) e i Filomarino (1634-1660)
e romani come Giuseppe Renato Imperiale (1700-1721).
Con l’Unità
d’Italia parte dei beni ecclesiastici furono espropriati
dallo Stato e venduti a privati, per questa ragione, nella
seconda metà dell’800, il palazzo passò
nella proprietà del notaio Giovanni Antonio Calabrese.
Nel retrostante giardino, annesso alla chiesa, esiste ancora
l’antico cellario.
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