Si sa che, 
                    almeno dal 1600, questo blocco marmoreo funge da fontana e, 
                    fino ai primi anni del 1900, fu l’unico punto dell’intero 
                    territorio in cui era possibile trovare acqua corrente. Il 
                    resto della dotazione idrica del paese era costituito, infatti, 
                    da cisterne pubbliche e private, dove si raccoglieva l’acqua 
                    piovana.
                    
Il legame della vasca con l’acqua sembra essere rappresentato 
                      dalle figure in bassorilievo che l’adornano e da canne 
                      o piante di papiro visibili su tutta la facciata principale.
                      In particolare, la figura frontale e quella sulla faccia 
                      orientale sono raffigurazioni del dio o del fiume Sarno. 
                      Queste due figure rappresentano la nascita e la maturità 
                      del fiume, mentre sulla faccia occidentale la figura di 
                      Poseidone rappresenta lo sbocco del fiume in mare. 
                    Nella vasca si versa ancora una modesta portata d'acqua, 
                      proveniente dalla montagna ed incanalata in un acquedotto 
                      (romano o medioevale), piuttosto imponente, che sottopassa 
                      i terreni retrostanti
                    Esiste, però, una seconda ipotesi: quella che la 
                      funzione originaria del blocco marmoreo (I-III sec. d. C.) 
                      sia stata quella di sarcofago funerario.