Il cervello
La parola cervello ha subìto nel corso della storia della medicina diverse variazioni semantiche, a cui non son corrisposti identici viraggi nel linguaggio comune.
Ulteriore confusione è ingenerata anche dalla scarsa conoscenza dell'uso che della parola viene fatta nella letteratura scientifica anglosassone, nella quale, tra l'altro, si utilizzano abbondantemente anche i corrispettivi latini o greci.
Quindi, comunemente, per "cervello" si può intendere l'insieme delle parti del sistema nervoso centrale contenute nella scatola cranica, denominate più propriamente encefalo. Nella letteratura non scientifica viene tradotto erroneamente con l'inglese brain. | ![]() |
In campo scientifico la parola cervello invece indica l'insieme di telencefalo e diencefalo, in embriologia conosciuto anche come prosencefalo. In inglese viene chiamato forebrain, cerebrum o prosencephalon.
L'encefalo, per contro, in inglese è detto brain o encephalon.
La memoria
In neuroscienza e in psicologia, la memoria è la capacità del cervello di conservare informazioni.
Le fasi principali nell'elaborazione della memoria sono:
- La codifica: l'elaborazione delle informazioni ricevute.
- L'immagazzinamento: la creazione di registrazioni permanenti delle informazioni codificate.
- Il richiamo: il recupero delle informazioni immagazzinate, in risposta a qualche sollecitazione.
- La persistenza del ricordo
- Il tipo di informazioni memorizzate
Classificazione per durata:
Il più diffuso criterio di classificazione della memoria si basa sulla durata della ritenzione del ricordo, e identifica tre tipi distinti di memoria: la memoria sensoriale, la memoria a breve termine, e la memoria a lungo termine.
Esperimenti effettuati di recente sugli animali hanno confermato la teoria che prevede due diverse fasi di modellazione sinaptica : la memoria a breve termine ricorre all'ausilio di proteine preesistenti, per modificare in modo temporaneo l'attività sinaptica, mentre, invece, quella a lungo termine, necessita l'attivazione di geni e la sintesi di proteine nuove, allo scopo di variare nella quantità e nella conformazione, le sinapsi.
Alcuni psicologi sostengono che la classificazione della memoria in base alla durata sia ingiustificata, e sia solo il risultato di diversi livelli di attivazione all'interno di un unico magazzino.
Memoria sensoriale:
Si parla di memoria sensoriale quando si è in presenza di un processo in grado di memorizzare informazioni sensoriali (uditive, visive, tattili, ecc...) per la durata di pochi secondi o pochi millisecondi.
È possibile dimostrare empiricamente l'esistenza di magazzini di memoria sensoriale come:
- l'after images (visiva)
- la visual persistence (visiva)
- la memoria iconica (visiva)
- la memoria ecoica (uditiva)
Alcune delle informazioni contenute nella memoria sensoriale, possono passare, opportunamente codificate, nella memoria a breve termine, che può conservarle fino a pochi minuti. Alcune delle informazioni contenute nella memoria a breve termine, possono passare nella memoria a lungo termine, che può conservarle per giorni o tutta la vita.
Per esempio, se ascoltiamo un numero a caso di sette cifre in una lingua a noi completamente incomprensibile, siamo in grado di ripeterlo solo immediatamente dopo averlo ascoltato (memoria sensoriale). Se, invece, il numero è pronunciato nella nostra lingua, i suoni vengono codificati in simboli che è possibile ricordare per alcune decine di secondi (memoria a breve termine). D'altra parte, conosciamo il nostro numero di telefono perché l'abbiamo ripetuto numerose volte (memoria a lungo termine).
La teoria prevalente sostiene che la memoria sensoriale e la memoria a breve termine si realizzino tramite modifiche transitorie nella comunicazione neuronale, mentre la memoria a lungo termine si realizzi tramite modifiche più stabili nella struttura neuronale.
Classificazione per tipo di informazione
La memoria a lungo termine può essere suddivisa in:
- Memoria dichiarativa (o esplicita): che riguarda le informazioni comunicabili e che vengono richiamate consciamente.
- Memoria procedurale (o implicita): cheriguarda le informazioni relative a comportamenti automatici.
La memoria dichiarativa può essere ulteriormente suddivisa in memoria episodica, che riguarda le informazioni specifiche a un contesto particolare, come un momento e un luogo, e memoria semantica, che riguarda idee e affermazioni indipendenti da uno specifico episodio.
Per fare degli esempi, il ricordo della trama di un romanzo o di un film riguarda la memoria episodica, mentre ricordarsi il nome dei personaggi dello stesso romanzo o film riguarda la memoria semantica. La memoria autobiografica è un caso particolare della memoria episodica, che riguarda episodi realmente avvenuti al soggetto stesso.
La memoria procedurale riguarda invece soprattutto le abilità motorie e fonetiche, che vengono apprese con il semplice esercizio e utilizzate senza controllo attentivo volontario.
Oggi possiamo dire che nei due tipi di memoria (dichiarativa o esplicita e procedurale o implicita) sono implicate zone cerebrali diverse. Mentre la memoria dichiarativa viene principalmente controllata dalla corteccia cerebrale, in particolare quella temporale, nella memoria procedurale sono implicate le strutture sottocorticali, in particolare i gangli della base.