La Memoria

La memoria non è altro che la capacità del cervello di conservare informazioni.

Le fasi principali nell'elaborazione della memoria sono:

  1. La codifica: l'elaborazione delle informazioni ricevute.
  2. L'immagazzinamento: la creazione di registrazioni permanenti delle informazioni codificate.
  3. Il richiamo: il recupero delle informazioni immagazzinate,in risposta a qualche sollecitazione.

Si possono classificare i tipi di memoria in base ad almeno due criteri:

  1. La persistenza del ricordo.
  2. Il tipo di informazioni memorizzate.

Le più recenti ricerche hanno stabilito che le informazioni vengono immagazzinate in 3 depositi differenti da cui vengono richiamate. La memoria sensitiva trattiene per pochi attimi le informazioni che provengono dagli organi di senso,scartandone il 75%. Del rimanente 25% solo meno dell' 1% viene selezionato nell'area del linguaggio e immagazzinato nella memoria primaria,(memoria a breve termine),il deposito più limitato dell'encefalo. L'encefalo è in grado di astrarre impressioni figurate,verbalizzare quanto appreso e associarlo con informazioni precedenti. Maggiori sono le possibili associazioni e più è facile che quanto appreso sia ricordato per tempi più lunghi. Le informazioni sono trattenute nella memoria primaria per un periodo variabile tra pochi secondi e alcuni minuti. La memoria si può suddividere in tre categorie:

  1. Visiva - 83% circa della memoria.
  2. Uditiva - 11% circa della memoria.
  3. Cinestesica - 6% circa della memoria.

Pare che ciascuno di noi parli per immagini o magari suoni,oppure per odori...usa molti più termini,avverbi,verbi, parole che appartengono a uno o l'altro canale di comunicazione:

  1. I Visivi tendono a vedere il mondo per immagini. E siccome tentano di stare al passo con le immagini che hanno in testa, hanno la tendenza a parlare in fretta. Non si curano di come pronunciano le parole ma si sforzano di attribuire parole alle immagini. Amano esprimersi per metafore visive, dicendo come le cose appaiono loro, quali sono gli aspetti chiari e quelli oscuri.


  2. Gli Uditivi, invece si mostrano più selettive circa le parole che usano. Hanno voce più sonora, il loro eloquio è più lento, più ritmico, più misurato. Siccome le parole hanno per loro grande importanza, stanno attenti a quel che dicono. Amano espressioni come “questo mi suona bene”.

  3. Ancora più lenti risultano gli individui prevalentemente Cinestesici, che reagiscono soprattutto a ciò che sentonotattilmente. La loro voce è di solito fonda, spesso le parole escono loro di bocca lente, si servono di metafore tratte dal mondo fisico: le cose per loro sono “pesanti” e “intense”, aspirano ad “entrare in contatto” con la realtà.
La trasmissione di un'informazione della memoria primaria a quella secondaria è un processo delicato. Chi decide quale nozione deve essere ricordata e quale dimenticata è l'Ippocampo. L'Ippocampo è una formazione nervosa situata sul margine inferiore dei ventricoli laterali,sopra il cervelletto. L'ippocampo fa parte del sistema limbico che è la zona del cervello deputata a gestire le emozioni. Questa zona del cervello gestisce le emozioni,i sentimenti e perciò anche la nostra percezione della realtà. Poiché l'ippocampo si occupa della funzione di selezionare le informazioni da trasferire nella memoria secondaria, ne deriva che l'apprendimento e l'oblio sono notevolmente influenzate dalle emozioni positive e negative. Se si prova disgusto per una materia, la possibilità di apprenderla è scarsa. Un apprendimento di base positivo (apprendimento giocoso) stimola il ritmo di trasferimento nella memoria secondaria,al contrario un atteggiamento negativo rende più difficile l'apprendimento. Un atteggiamento positivo può nascere spontaneamente,ma può essere notevolmente incrementato stimolando la motivazione,anche l'auto-motivazione.