Home >> Garibaldi: tutta la verità >> Giuseppe Garibaldi: il mito e l’antimito Pag. 5 di 7
Giuseppe Garibaldi: il mito e l’antimito

Quindi, sin dal primo momento, potè fare affidamento sulla rete di protezione messa in piedi da tutti i <<fratelli>> massoni, per scampare alle pene dei reati da sovversivo. Proprio a Tunisi iniziò la sua carriera di pirata, carriera che poi spostò nel Sud America, precisamente in Paraguay, dove le sue azioni da corsaro iniziarono a fargli riscuotere le simpatie dell’Inghilterra che lo “arruolò” come capitano di alcune navi con l’intento di contrastare l’operato dell’Argentina in campo commerciale, con azioni di pirateria e, qui, egli svolse tanto bene il suo lavoro da essere ricordato come <<El Diablo>>. Grazie ad un’ abile azione di propaganda, finanziata dagli Inglesi, si iniziò a diffondere in tutta Europa il mito del <<biondo guerrigliero>>. Gli anni trascorsi in Sud America furono fondamentali per <<El Diablo>>, siccome proprio qui egli fondò e sviluppò i suoi pensieri rivoluzionari, ma non dimenticò mai l’Italia e nel 1848 vi fece ritorno. Qui la stampa si rivelò un elemento fondamentale per la crescita della sua fama e queste azioni di propaganda erano messe in atto sia dagli Inglesi che dallo stesso Mazzini; Garibaldi veniva, inoltre, esaltato come esempio di anticlericalismo e antipapismo. Il suo nuovo obiettivo era la conquista di Roma, ma prima doveva entrare nelle grazie del Re, che certamente non voleva tra le file del suo esercito un sovversivo, pirata, massone e per giunta condannato a morte. Intanto, i giornali continuavano a galvanizzare il culto del guerrigliero. Dopo la rovinosa parentesi dell’assedio di Roma del 1849 e la successiva fuga di Garibaldi fra mille peripezie, ci sorge spontaneo chiederci se sia stata ancora una volta la massoneria a salvaguardare l’incolumità del nizzardo. Di una cosa si è certi, in Inghilterra Garibaldi incontrò un certo Peter Stuart, Inglese, massone anche lui, che aveva il compito di proteggere gli esuli italiani. Infatti erano molti gli Inglesi che appoggiavano l’indipendenza italiana, disposti anche ad arruolarsi nella legione britannica, schieratasi al fianco di Garibaldi nel 1860. Perché tutto questo interessamento da parte inglese? La risposta è molto semplice: per la protestante Monarchia inglese era un dovere colpire il Papato ed il potere temporale, cioè l’Italia e in questo progetto l’Inghilterra aveva anche l’appoggio degli Stati Uniti d’America, dove la massoneria agiva allo scoperto e lo Stato aveva chiaramente espresso la propria intenzione di non trattenere rapporti diplomatici con il Vaticano dove si dava rifugio ad esuli e combattenti politici.

Indietro

Avanti