Garibaldi fece ritorno a Londra e proseguì verso la Scozia, dove, per rimanere coerente ai suoi ideali, stabilì rapporti con la massoneria locale che gli promise, alla vigilia della sua spedizione, uno stanziamento di circa 15 milioni di euro, soldi raccolti fra le varie logge mondiali, tutti per la causa italiana. Ma perché anche la massoneria era così desiderosa di vedere l’Italia unita? Come per la Monarchia inglese, l’obiettivo era lo stesso: spodestare il potere papale. Quindi lo Stato Inglese promosse a pieno titolo il progetto di un unico Stato Italiano, con Re Vittorio Emanuele. Tra il 1859 e il 1860 Garibaldi si spogliò dai panni dell’avventuriero, pirata e rivoluzionario, per indossare quelli del generale ed eroe nazionale. Anche il Conte di Cavour entrò in scena, siccome vedeva vantaggioso il fatto che ci fosse qualcuno pronto ad immolarsi per le mire espansionistiche piemontesi, prima limitate al settentrione, ma che poi si estesero a tutto il territorio nazionale. Il piano di Cavour, in effetti, era quello di portare avanti l’agitazione unitaria e di scatenare una guerra contro l’Austria con l’aiuto dell’esercito francese. Così, Garibaldi accettò entusiasticamente la proposta di Cavour, ma dopo il tragico episodio della battaglia di Solferino e il seguente ritiro delle truppe francesi, Garibaldi iniziò a diffidare del progetto di Cavour, come diffidava tra l’altro dell’alleanza con la Francia, preferendo l’aiuto della Corona Inglese, che monitorava attentamente il susseguirsi degli eventi. A Napoli, intanto, salì al trono Francesco II, figlio della regina Maria Cristina di Savoia. . Dunque, fra Borboni e Savoia esisteva un legame di parentela. Nel frattempo Vittorio Emanuele propose a Francesco II di formare due Stati italiani, uno al Nord e uno al Sud, spartendosi le spoglie dello Stato Pontificio, ma Francesco II, molto religioso, rifiutò questa proposta e, così, venne sancita la fine del Regno Borbonico, oggetto dei piani espansionistici inglesi che cercavano come sempre di tutelare i propri interessi in Sicilia. |
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