Il Risorgimento fu un movimento intellettuale e soprattutto politico sviluppatosi durante il corso del 1800.
Tutto nacque durante la seconda metà del 1700 grazie alle idee rivoluzionarie nate dai filosofi illuministi i quali pensarono di ottenere , finalmente, tutti i diritti e la libertà che desideravano da tempo.
La divulgazione di questi pensieri non era certo una cosa facile, non era consentito parlare contro la monarchia per questo si pensò di divulgarle in segreto mantenendo l'anonimato grazie alle società segrete.
La più importante fu sicuramente la “ Carboneria ”  i cui scopi erano generalmente quelli di ottenere una società liberale e uno stato privo di dipendenze estere.
Gli avvenimenti più significativi ci furono a partire dal 1820 quando Ferdinando I giurò la costituzione e venne sancito il principio di intervento.
Le cose non si mettevano bene, perché seguirono subito ammutinamenti rivolte e cospirazioni. Nel 1830, Giuseppe Mazzini, a quel tempo venticinquenne, venne arrestato per cospirazione politica e successivamente addirittura condannato a morte.
Mazzini è stato sicuramente uno dei personaggi storici più importanti del periodo Risorgimentale, sviluppò il suo pensiero politico attraverso un percorso personale molto complesso: essendo lui uno dei principale affiliati della Carboneria maturò un orientamento di tipo democratico-giacobino e radicalmente repubblicano.

Il 14 Agosto 1831 Mazzini fondò la Giovine Italia.


La Giovine Italia era la fratellanza degli Italiani credenti in una legge di progresso e di dovere. Credevano nell'Italia come Nazione libera ed eguale. In seguito alla Giovine Italia nacquero in tutta Europa altre associazioni repubblicane (Giovine Germania, Giovine Polonia etc..) tendenti allo stesso scopo.
Per questo nel 1834, il 15 Aprile, Mazzini fonòa la Giovine Europa. Mazzini credeva nella Santa Alleanza , nell'uguaglianza dei popoli e della libertà.
Ideali possiamo dire nobili ma a cui non credevano tutti. Carlo Pisacane, ex ufficiale dell'esercito borbonico, criticò fortemente le idee di Mazzini anche se lo appoggiava e collaborava con lui per portare un'insurrezione tra le mosse cittadine. Pisacane era convito che l'Italia non sarebbe mai stata libera ma schiava !
Era convinto che tutte queste rivolte non potevano che ritardare la nascita del Risorgimento. Pensava che le società segrete non puntavano adeguatamente al loro scopo. Credeva invece nella parte che poteva fare il cittadino. Credeva nel potere della massa cittadina, voleva coinvolgere tutti non come le società segrete che erano, possiamo dire, un po' “ esclusive ”.
Diede tutto se stesso al Mezzogiorno d'Italia anche se, alla fine, non bastò.
Nel 1857 Pisacane intraprese una spedizione a Sapri con 300 uomini dove vennero massacrati dalle truppe borboniche.
Pisacane cercò di rifugiarsi presso quelli che considerava suoi alleati, i cittadini del luogo, ma purtroppo venne assalito anche da loro e prima di essere fatto prigioniero si tolse la vita. Dopo tutti i suoi sforzi dovette anche lui accettare, a malo modo, il metodo Mazziniano.