Giuseppe Garibaldi (Nizza,4 luglio1807 – Isola di Caprera, 2 giugno 1882) è stato un generale, patriota e condottiero italiano.
Noto anche con l'appellativo di Eroe dei due mondi per le sue imprese militari compiute sia in Europa, sia in America meridionale, è la figura più rilevante del Risorgimento ed uno dei personaggi storici italiani più celebri nel mondo.
È considerato, insieme a Giuseppe Mazzini, Vittorio Emanuele II e Camillo Benso, conte di Cavour, uno dei padri della Patria.
Giuseppe Garibaldi era il secondogenito di Domenico; Angelo era il nome di suo fratello maggiore mentre, dopo Giuseppe, nacquero altri due maschi, Michele e Felice, e due bambine morte in tenera età. Nessuno degli altri figli avrà una lunga vita: di tutti, solo Michele raggiungerà i 56 anni. Avranno più o meno fortuna: Angelo diventerà console negli Stati Uniti d'America mentre Michele e Felice vivranno legati al mare, il primo capitano, il secondo come rappresentante di una compagnia di navigazione. Le due sorelle si chiamavano Elisabetta e Maria Teresa: la seconda morì di malattia, la prima bruciò insieme alla balia.
Nacque a , (1096-1815).
Il 29 luglio 1807 venne battezzato nella chiesa di San Martino di Nizza, e registrato con il suo nome completo, Joseph Marie Garibaldi. Per diverso tempo gli storici dettero credito ad una versione, dimostrata poi falsa, che Garibaldi avesse origini tedesche. La famiglia viveva da diversi anni con alcuni parenti, i Gustavin, che diedero gli stessi nomi ai loro figli; la casa, che dava sul mare, venne poi demolita per ampliare il porto. Della sua infanzia si hanno poche notizie, ed esse elogiano ogni suo gesto: il primo di questi fu all'età di sette anni: strappò le ali ad un grillo, pentendosi poi piangendo. All'età di 8 anni salvò una lavandaia che era caduta in acqua; il salvataggio di persone in procinto di annegare è una costante dell'adolescenza di Giuseppe: arriverà a salvare almeno 12 persone. Nel 1814 la famiglia abbandonò la casa dove egli nacque, per la casa Aboudaram.
I genitori avrebbero voluto avviare Giuseppe alla carriera o di avvocato, o di medico o di prete. Ma il figlio amava poco gli studi e prediligeva gli esercizi fisici e la vita di mare, essendo, come lui stesso ebbe a dire, più amico del divertimento che dello studio. Vedendosi ostacolato dal padre nella sua vocazione marinara, durante le vacanze tentò di fuggire per mare verso Genova con tre suoi compagni ma, scoperto da un sacerdote che avvisò della fuga in atto, fu quindi fermato appena giunto all'altura di Monaco e ricondotto a casa; forse fu l'inizio della sua antipatia verso il clero.
Tuttavia si appassionò alle materie insegnategli dai suoi primi precettori, padre Giaume e il "signor Arena"; quest'ultimo, reduce delle campagne napoleoniche, gli impartì lezioni d'italiano e di storia antica (rimase affascinato soprattutto dall'antica Roma). Alla fine riuscì a persuadere il padre a lasciargli intraprendere la vita di mare: fu iscritto nel registro dei mozzi a Genova il 12 novembre 1821.