Il giornale delle Due Sicilie

La spedizione dei mille

Operazione Mezzogiorno


Palermo 1 dicembre 1860
Una nuova pagina della nostra storia sta per nascere, una pagina che ci ricordera' su tutti i libri di storia delle generazioni future. Sì, perche' ora possiamo finalmente dirlo: "l'Italia e' libera!" E' gia' in corso la formazione del nuovo parlamento.
Per anni abbiamo sofferto chiedendo l'indipendenza ai popoli sovrani, ci siamo battuti per ottenere i nostri diritti, ora le nostre impellenti richieste sono state esaudite, grazie alla tenacia di un uomo e dei suoi mille "figli" partiti volontari per la patria e molti di loro non sono piu' tornati. Hanno sacrificato la loro giovinezza cacciando via l'invasore dalle nostre terre, abbandonandosi ad ogni sorte, sin dal giorno in cui scelsero di seguire il generale Garibaldi nell'impresa.


Tutto e' partito lo scorso 30 aprile 1860 a villa Spinola, dove s'era insediato Garibaldi e il suo Stato Maggiore, nell'attesa di completare i preparativi per la grande impresa, quando ad un tratto si presentano alla villa Francesco Crispi e Nino Bixio con delle lettere da consegnare allo stesso Garibaldi, in cui appare descritta la momentanea situazione della Sicilia ormai in rivolta.
A quelle notizie il generale scatto' in piedi ed esclamo': «Preparate tutto,  andremo in Sicilia!». La notizia volo' di bocca in bocca e il telegrafo la tramando' in tutte le citta' lombarde, dove Benedetto Cairoli, Giacomo Griziotti ed altri nomi illustri si incaricarono di riunire piu' volontari possibili per la partenza.

I preparativi si conclusero in pochi giorni e nella notte tra il 5 e il 6 maggio, Garibaldi e i suoi 1070 uomini radunati a Quarto partirono a bordo di due battelli a vapore, il Piemonte e il Lombardo, salutati da un bagno di folla, salparono verso le coste di Marsala l'11 maggio scorso, aiutati da alcune navi inglesi favorevoli alla nostra unificazione.
Il corsaro Garibaldi inizia la sua inarrestabile marcia con i suoi "Mille"; le ormai gia' leggendarie "camicie rosse" battendo i Borboni nella battaglia di Calatafimi e il 15 maggio gia' occupa Palermo liberandola in pochi giorni. Spazza via l'opposizione delle truppe regie a Milazzo e prosegue la sua avanzata lungo la Calabria. Il 7 settembre entra finalmente a Napoli, il Mezzogiorno d'Italia ormai e' libero, malgrado l'opposizione di Cavuor all'entrata in Napoli delle truppe garibaldine, promessa da lui stesso ai francesi in difesa dello stato Pontificio.
Ma possiamo dire con certezza che siamo veramente liberi e uniti? Pare che, nelle nostre zone, continuano le rivolte interne da parte dei contadini, che hanno formato delle vere e proprie bande d'assalto.
E' migliorata davvero la nostra condizione umana, o ci saranno ancora guerre, carestie e rivolte? E come se non bastasse, girano voci segrete che sostengono che il nostro Garibaldi ci abbia venduti, insieme alle nostre terre, alle temute associazioni della malavita, la "mafia". Naturalmente sono solo voci. E se fosse vero???....